venerdì 15 dicembre 2017

Vie delle donne di Elena Guerrini-Recensione


Vie delle donne
di e con Elena Guerrini
Festival InEquilibrio Castiglioncello
Giugno 2017

Pochi forse sanno, che la toponomastica, che riguarda l’uso delle piazze e delle vie in Italia, è quasi tutta al maschile.
Alle donne tocca circa il 6% triste verità.
Dopo l’incontro con Maria Pia Ercolini, fondatrice del sito toponomasticafemminile.com,Elena Guerrini ha deciso di guardarsi attorno e cominciare la sua personale ricerca, che l’ha al nuovo lavoro.
In vie delle donne, la narra/attrice con una cifra poetica sempre più propria e definita,mette in scena uno spettacolo riuscito e soprattutto intelligente,nell’affrontare argomenti di stringente attualità, senza mai calcare la mano,affinchè lo spettatore ci ponga attenzione.
Lo fa, e bene parlando apparentemente di altro.
Uno spettacolo sui generis, come nello stile della Guerrini.
Ci ospita, in un camerino, trasformato in sua dimora, dove si possono addirittura tenere i cellulari accesi con tanto di spazio ricarica.
Regna un disordine tra il bohemien e il bizzarro, fatto di oggetti colorati e disparati, sparso dappertutto.
Post it pieni di frasi, libri, lampade e paccotiglia varia.Ma la confusione della stanza, è come il disordine che caratterizza la drammaturgia:solo apparente.
La Guerrini ha tutto ben chiaro in testa e tutto riposto in un disegno preciso.
Racconta del suo quotidiano di attrice, del fratello che la vorrebbe sistemata,di scadenze di Equitalia,dei gruppi Facebook con i compagni delle elementari e della sua carriera, per poi tra uno squillo di cellulare e l’altro giungere al cuore del lavoro:storie sorprendenti di donne sorprendenti,come Alfonsina Morini Strada, la prima donna ad aver corso il Giro di Italia insieme agli uomini nel 1924, Marina Santa dimenticata dalla Storia e della Chiesa, che per tutta la vita ha finto di essere un frate,Giuseppina Pizzigoni, la prima che cento anni fa creò gli orti scolastici e le aule nel bosco.
Lo spettacolo fila via che è una bellezza, in un clima intimo e colloquiale,forte della capacità affabulatoria della talentuosa attrice.

Marco Menini-Hystrio dicembre 2017




giovedì 14 dicembre 2017

Sono nato una seconda volta ( mica è poco)


Sono nato una seconda volta.
Intendiamoci,non sono sopravvissuto a nessuna inondazione,nevicate o disastro.
Nemmeno una piccola pioggia,una nevicata.
No.
Semplicemente sono andato a fare yoga, e fino a qui direte voi...tutto normale.
Una bellissima pratica ( sebbene non riesco ancora a fare le asana capovolte),con un parterre tutto femminile,che sicuramente è bello, ma mica  è facile!

Che poi pensi, ecco mi starà guardando la pancia,ecco non devo far vedere che le sto guardando il culo ( ma provate voi a non guardare il culo alla vostra collega che vi pratica ad un metro,diventa inevitabile...lo dicono le asana corrette!),ecco lo stomaco che brontola...ebbene si perchè la vera pratica yoga, si fa almeno a due ore lontano dai pasti ( il rischio concreto di vomitare tutto c'è).
Ieri però è successa una cosa bellissima,ho avvertito un'energia femminile fortissima.
Ammettiamolo, i miei 4 lettori, diranno che si da vecchio lupo di mare ( ok il termine è un altro), ho avvertito altre energie...
No non è così.
Ho avvertito, e non mi era mai capitato...nella pratica come nella vita,un'energia creatrice e portatrice di vita che noi maschietti non abbiamo.
Enorme.
La sensazione era quella di sentirsi in mezzo al fuoco,essere io stesso fuoco, ma di energia totalmente differente.
Chi non conosce Galeano, legga l'inizio del libro degli abbracci, che proprio di questo parla.
Ma andiamo avanti...
Come ogni bella pratica,dopo le posizioni capovolte, si arriva al rilassamento...vabbeh io ci arrivo prima perchè alla candela per ora mi blocco...
Ok...ok...guardare le cose da un punto di vista diverso...si ma non tergiversiamo.
E inizia il rilassamento, io la mia copertina arancione, che mi sento Linus, che a me dei Penauts  è sempre stato più simpatico Charlie Brown.
Che a Sharanam c'è anche la ragazzina dai capelli rossi, ma non tergiversiamo...per la seconda volta.
Dicevo, comincia il rilassamento, e Francesca la teacher,molto perversamente usa non una ma due campane tibetane...
E io entro nel trip più bello degli ultimi 200 anni!
Ho incontrato un me stesso pre natale, che galleggiava nel suo liquido amniotico, e che aveva una gran fretta di uscire, anche se in quella situazione stava bene.
Io guardavo il tutto, come se fossi davanti ad una ecografia, anche se davvero in quei minuti avevo la sensazione di stare dentro l'utero.
Tanta roba.
Ma tanta assai.
Però un'immagine così non mi era mai capitata di vederla,ed è stato meraviglioso.
Poi certo,in mezzo ci sono tanti inconsci,desideri e archetipi,che se uno pensa a svelarli tutti diventa matto...però...tantissimo materiale.
Ne parlerò a Claudia.
Chi  è Claudia?
Siete curiosi....se scorrete questo blog, ci arrivate,ne sono sicuro.
E poi una bella tisana con la teacher,e a casa ancora a pensarci ( mi sono addormentato con l'immagine del rilassamento in mente), e la scoperta del rebirthing, e tante tantissime altre cose.
Certo  è che sono nato una seconda volta, e non è poco...e affrontare il gelo della Valle di Susa...appena espulso...beh magari è simili a sensazioni provate tanti anni fa ( solo che c'era il mare e non la neve...e anche 35 gradi).

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mercoledì 8 novembre 2017

Sardegna Parte 4 Da Capo Comino...a Genova-Finale


GIORNO 25-28 

Accompagnato dalla pioggia (l'unica in un mese di Sardegna),comincio l'avvicinamento alla partenza.
Faccio il biglietto al porto e mi dirigo verso Stintino, ultima tappa in terra sarda.
La visita alla Pelosa e d'obbligo ( che sembra un toponimo porno, ma è la torre che si vede dalla spiaggia).Il tutto è insolitamente affollato ( ricorda sempre la Sardegna di settembre non è quella di ottobre).
Caldamente sconsigliato avvicinarsi in camper, ma ottima sosta alla spiaggia Le Saline, dove molti altri camper sono in sosta.Da qui con l'autobus si arriva agevolmente in centro città.
Alla fine ci rimango 3 giorni ( gli ultimi 3), e con molta pigrizia decido di non vedere l'Asinara, sarà per il prossimo viaggio sull'Isola.
Prima della partenza, ho il tempo di una sosta al biscottificio Demelas, a cui trip, a pieno titolo assegna quasi il massimo dei voti.
Gusto la miglior seada della stagione, e penso che quest'isola mi ha scelto, e che ha ancora tanto da regalarmi, l'importante  è non venirci in piena stagione, dove tutto è caos, e i colori meno nitidi, e in fondo il qui di oggi, non è agosto.
Mi imbarco da Porto Torres, con un po' di malinconia, come tutte le volte che torno sul Continente.
Tanti i pensieri, a partire da questo reportage, che spero piaccia, e che diventi strumento utile per un turista, per chi  è curioso, e per chi si sente viaggiatore...camperista o no poco importa.


Qualche riflessione a margine

La Sardegna è un luogo magico,che non ha paragoni nel mondo:un Continente fuori dal Continente.
Settembre è un ottimo mese per visitarla, ma in realtà se si esclude agosto dove davvero il turismo aumenta esageratamente, ospita camperisti e viaggiatori tutto l'anno.
La sosta in libera, sulla Costa è sempre stata possibile senza particolari problemi, contando però che era settembre,sul mese di agosto e luglio, tanti luoghi ( a torto )sono off limits per i camper.
Viaggiando in solitaria mi sono appoggiato a volte ai campeggi ( Camping Sardegna di Porto Pino, Camping Spiaggia del Riso di Villasimius), ma sono numerose le possibilità di sosta anche in area camper .
Per problemi di budget, non ho mangiato molte volte a Ristorante,tuttavia quando l'esperienza ha meritato ( San Salavatore e Perdepera) ho adeguatamente segnalato.
Non ho segnalato la Terrazza a Stintino, ma per una dimenticanza.Lo trovate anche su Trip, e ci arrivate agevolmente con il camper, essendo situato sopra un distributore di benzina.
Naturalmente, questa è la mia Sardegna, fatta per la terza volta in solitaria.Un itinerario di pancia,per nutrirsi di azzurro.
Come sempre l'isola mi regala molto di più di quanto riesco a darle, e anche questo reportage è un piccolo atto d'amore per quella che ritengo la mia terra al pari della Puglia.
Non ho fatto ( e mi dispiace), tutto l'interno, tra cui la Barbagia, Orgosolo, e molti dei paesi che si offrono ai camperisti durante l'autunno e l'inverno nel bellissimo Corti Aperte Corti Aperte Autunno in Barbagia.
La Sardegna è il paese dei Festival, che anche per quest'anno non ho visto:Time Jazz a Berchidda con la direzione artistica del grande Paolo Fresu e Tutte Storie, che porta l'Infanzia in provincia di Cagliari Tutte storie Festival.
Sono due dei tanti luoghi di Cultura, che consiglio e dove ( detto con un po' di invidia) mi piacerebbe lavorare.
Nel reportage parlo anche di uno spettacolo teatrale straordinario che  è Macbettu del Teatro di Sardegna:avrà una lunga tournee,se capita dalle vostre parti andatelo a vedere.
L'Isola, che a me ricorda anche l'isola di Shakespeare nella tempesta ( e nulla esclude che lo sia), ha tantissime altre suggestioni,toccate nei miei viaggi di coppia e in solitaria, praticamente da sempre.
L'impegno è di scriverne ancora,e di tornare.
Concludo con un augurio,guardando fuori dalla finestra in una malinconica giornata di novembre, dalle porte della Valle di Susa:che la Sardegna riesca a regalarvi le emozioni che quotidianamente mi ha dato, il segreto forse è cercare l'isola che non c'è.
Ho aperto con Faber, chiudo con Sergio Atzeni, uno che alla Sardegna avrebbe dato ancora tanta arte, non fosse prematuramente scomparso in mare.


« Passavamo sulla terra leggeri come acqua, disse Antonio Setzu,
 come acqua che scorre, salta, giù dalla conca piena della fonte, scivola e serpeggia fra muschi e felci, fino alle radici delle sughere e dei mandorli o scende scivolando sulle pietre, per i monti e i colli fino al piano, dai torrenti al fiume, a farsi lenta verso le paludi e il mare, chiamata in vapore dal sole a diventare nube dominata dai venti e pioggia benedetta.
 A parte la follia di ucciderci l'un l'altro per motivi irrilevanti, eravamo felici. »
(Sergio Atzeni, Passavamo sulla terra leggeri.)

Davide!




 



 

 





Sardegna in camper 2017 parte terza-Da Masua a Capo Comino


GIORNO 14 


Vado a dormire presto, con l'intenzione di ripartire di buon mattino per affrontare la Costa Verde, forse la realtà più selvaggia della mia Sardegna.Ed effettivamente mi sveglio...alle 2 di notte, con il camper che trema, e il tendalino, che ondeggia paurosamente.E' arrivato il maestrale.
Esco in mutande, a ritirare il tendalino.
Sono in buona compagnia, e scoppio a ridere. 
Così al mattino cambio meta.
Rotta verso Villasimius.
La strada  è veloce ( statale e poi 131) ma una volta a Villasimius mi accolgono i divieti ai camper, e ancora una volta il maestrale.
Esiste un'area camper carina ( Campersimius)ma tra la prospettiva di spendere 25 euro per dormire, e fare lo stesso in campeggio...ne spendo 14 e vado a dormire al Camping Spiaggia del Riso.
Questo è un campeggio che piace a tanti ma non a me...bar...ristorante,animazione, discoteca, market, la chiesa.Insolitamente affollato, vi rimango una sola notte, sempre accompagnato dal maestrale.

GIORNO 15-17
 
 Chi siamo?dove andiamo?io opto per l'Ogliastra.
Qui ho il mio luogo magico, quasi del cuore, che è la spiaggia di Perdepera.Ho passato l'infanzia su questo mare, con la roulotte sulla spiaggia, le stelle, la sabbia,i buoi, le doccie e...porca puttana mi sono insabbiato con il camper,pensando che fosse un quattro per quattro!
E così ( coglione!!!la roulotte sulla sabbia la portavano i buoi, volevi entrare con il camper in acqua?), passo qualche ora a smadonnare, scavando...mettendo assi,crick, crock...risultato:sembro Homer Simpson sudato.
Ad un tratto colpo di genio!ricordo di avere l'Aci sul camper!
Santa Aci,che arriva da Jerzu...e mi trascina fuori dalla sabbia.
Anche qui rimango tre giorni, usufruendo della cucina del Mirage Bistrot del Mare, gestito da una coppia di liguri, che da Genova hanno deciso di vivere in Ogliastra.
Ottimo cibo!
Ufficialmente la sosta a Perdepera è vietata, ma fuori stagione non dicono nulla, anche se il parcheggio è per uno al massimo due camper.Vicino c'è l'area sosta di Cardeddu...che però non consiglio. 

GIORNO 18-20

L'Ogliastra meriterebbe altre giornate, ma io decido di dirigermi verso Orosei,dove non ho mai sostato, per vedere un po' di mare in barca.
E mi preparo alla traversata del mitico interno Sardegna...da Cardeddu a Olbia...passando per l'interno.Un'impresa per pochi, quasi da Camel Trophy.
A Tortolì, finisce la strada bella...e inizia l'interno!e a Baunei, che è il tipico paese sardo, stretto, ma che più stretto non si può,me la faccio sotto nell'incrocio, con alcuni camper che viaggiano in senso inverso a me.
In due non si passa.
E come si fa?
Si fa che interviene una volante dei carabinieri, che fa passare prima la discesa, e poi fa muovere noi.
E va bene così.
La strada sale, impervia e lenta.Il paesaggio cambia lentamente, diventando quasi montano.
Gli incontri sono radi, tolto qualche gregge.
Il paesaggio a me fa paura.
E mi viene in mente uno spettacolo straordinario:Macbettu, visto a Milano.Il Macbeth in sardo.Se capita nella vostra città andate a vederlo.Qui su questa strada,invece potete incontrare le streghe.
Piano, piano piano ( il mio bimbo è un 2500 aspirato...patisce assai)arrivo a Orosei, non dopo una pausa per rifiatare a Dorgali.
Qui pranzo e mi metto a dormire.
Che fare?dove andare?Essere o non essere?
Sono in pineta dopo Orosei, ma l'idea di aspettare la barca fino al mattino dopo non mi entusiasma.
Capito per sbaglio in una spiaggia nudista ( non che mi dispiaccia) e dopo un bagnetto,decido di fare rotta verso Capo Comino.
Qui la spiaggia è bella ( novità vero?)ma non mi fermo a dormire, optando per Berchida, che sembra quasi il gran canyon.
Pago le fatidiche 12 euro e posso sostare per 24 ore.
Rimarrò due notti, una qui e una a Capo Comino.
In mezzo consiglio la visita all'oasi di Bidderosa, dove non mi sono fermato, ma che dista pochi minuti da Berchida.


GIORNO 21-24

Torna il maestrale...e dove cazzo vado?Da Capo Comino, mi dirigo verso Olbia ...sosta per la spesa da Auchan  e da qui comincia l'incertezza...Budoni?no...non mi piace e poi ci sono stato lo scorso anno...Opto per Capriccioli, in Costa Smerarlda, che sarebbe un incanto...Ma non ho chiara la lezione che la Sardegna di settembre, non è quella di Ottobre.
Smadonnando arrivo a Capriccioli...ma non scendo nemmeno dal camper, tanto non c'è posto...e bestemmiando mi giro.
Altri chilometri,tanti tanti...e direzione Isola dei Gabbiani...un posto incantevole a ottobre...ma pienissimo a settembre...e soprattuto caro e vietato per buona parte ai camper...
Mi viene da piangere!e non ho ancora mangiato!
Scappo da qui, trovo un benzinaio, e divoro i miei panini...ma intanto comincio a chiedermi dove posso fermarmi.
Pratico di questa zona, opto per Rena Maiore ( poco prima di Vignola), ma trovo la spiaggia troppo mossa ( ricordate il maestrale?), e piena di alghe.
Riparto ( e siamo a 3).
Guardo l'area a Vignola, ma ho la luna storta, e decido di smadonnare ancora per 30 km, e sosto a Badesi mare, in compagnia di alcuni camperisti francesi.
Spiaggia lunghissima,ristoranti così così, ma mi fermo tre notti.
Intervallo a questo, una gita a Valledoria ( ho finito la bombola del gas)...e la ricerca di un buon ristorante ( che non trovo).
Da Badesi comincio a pianificare il ritorno verso Porto Torres.